domenica 2 dicembre 2018

C'è vita sulla terra? I domenica di Avvento

C'è vita sulla terra?
Le catastrofi preannunciate da Gesù lasciano sempre inquieti se non dubbiosi. Non ci sembrano coerenti con l'immagine che ce ne siamo fatta; lui sempre buono, misericordioso, paziente..se non proprio amicone, almeno compagnone, visto che del Vangelo ci ricordiamo sempre meglio i suoi momenti a tavola e i suoi prodigi col pane e col vino.
Che poi -verrebbe dire- non abbiamo ancora ben capito che ci azzecchi questa rivoluzione celeste e terrestre con il Natale che tintinna alle porte.
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte».
Il mondo come lo conosciamo -ci viene suggerito-, finirà, la storia girerà pagina. Ma la gente morirà addirittura per la paura, erosa, sgretolata dell'angoscia. Angoscia di che?
E poi, prima e accanto alla paura, ubriachezza, dissipazione, preoccupazioni quotidiane, agitazioni che si portano dentro le esigenze biologiche (mangiare, bere & co..).
«Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina»
A ben guardare l'impressione è che di fronte al Signore che viene il problema sia proprio nel fatto che il Signore viene. Se, come ci insegnano, l'apocalittica non parla tanto del futuro ma ci aiuta a leggere il presente, sconvolgimenti e cataclismi, paure e sgomento generale preoccupano soprattutto chi del mondo vecchio non può proprio farne a meno, perché ci si è aggrappato con le unghie e coi denti.
Per qualcuno forse, l'apocalisse è già arrivata. Il mondo desolato, moribondo e transeunte è quello di chi ha solo un cielo atmosferico, di chi non ha più un altro Cielo o neppure lo attende, e vive come se non ci fosse.
Non viviamo già da morti se schiavi o tirati dentro un sistema che ci distrae fino all'ultimo giorno?
Vivere per mangiare o consumare roba, affetti, desideri ti butta dentro la ruota della finitudine che stritola.
«In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra».
E allora la liturgia ci parla di in germoglio. Germoglio che arriva in mezzo alle prove e alla desolazione. È germoglio che viene a visitarci, scruta le nostre miserie, misura la povertà del nostro abbarbicamento alle cose del mondo.
Vi siete mai sentiti scrutati dal germoglio?
Contemplati dalla presenza discreta, umile, silente di Dio;
che vede e cerca, e mentre contempla ama, ha misericordia. Basterebbe accorgersi di questo piccolo e desto germoglio per alzare il capo e risollevarsi.

Lo racconta un bel video (Jon Hopkins, Feel First Life, 2018), che gioca sapientemente sullo scenario post apocalittico e fa seguire i movimenti di uno strano seme animato, che rotola rotola tra le desolazioni di un mondo finito, entra nei panni di un astronauta per esplorare un pianeta fattosi deserto. C'è vita sulla terra?
Il finale del video è molto suggestivo..e già Natalizio.
«State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso».
C'è vita sulla terra? E tu quando ti decidi a vivere? Quando vivrai per la vita e non per la morte?

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