sabato 3 dicembre 2011

SEGNALAZIONI STONATE 2.0 | 2° Domenica di Avvento 2011

Anche al malessere ci si può abituare con facilità. La dinamica della noia e del male hanno una circolarità che le autoalimenta. Il corto circuito del male ripresenta passi falsi, malinconie e peccati che sembrano adattarsi perfettamente al ritmo neutro e ripetitivo del nostro tempo quotidiano.
Il tempo liturgico spezza la circolarità perversa del male. C’è un inizio sempre nuovo, disponibile a chi si lascia scuotere dal male. Ed è lì a portata di mano:

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».” (Mc 1, 1-8).

Abili manipolatori di suoni, nonché di parole, i Fiery Furnaces sono encomiabili se non altro per aver registrato un intero disco con la nonna (Rehearsing My Choir, 2005). Questo brano “Benton Harbour Blues” è tratto dall’album “Bitter Tea” del 2006. I due fratelli Friedberger descrivono con efficacia la circolarità senza uscita della tristezza e del peccato, dove chi rimane incastrato nel passato cade nel vuoto e nella noia.

Mentre cerco di riempire tutti i miei giorni vuoti
Mi perdo attraverso il labirinto della mia memoria:
di tutto il mio passato, rimane solo la tristezza

As I try to fill all of my empty days,
I stumble round on through my memory’s maze:
of all my past, only the sadness stays.

Non fa per me riempire il mare con le lacrime,
ma quando ripenso a tutti gli anni sprecati
tutto il buon umore e tutto l’incanto svaniscono

It’s not for me to fill the blue sea with tears,
but when i think back on all the wasted years
all the good cheer and all of the charm disappears.

Del nostro passato può sopravvivere solo la tristezza, ma per tutti i malinconici prigionieri di sé stessi e dei propri errori questa 2° domenica di Avvento propone le parole di Isaia (40, 1-5.9-11):

«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».

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