martedì 13 marzo 2012

Parole per la Quaresima | REALISMO

È forte questo Gesù! 
Piace questo Gesù che crea scompiglio tra i mercanti, scaraventa per terra monete,  rovescia i tavoli dei cambiavalute tra agnelli in fuga e sbatter d’ali di colombe, lancia rimproveri turbinando una sferza di cordicelle tra gli uomini e le mercanzie. Il Gesù delle devozioni e dei santini qui non lo riconosciamo, ma ci convince il gesto risoluto contro chi traffica nel tempio di Dio. “Quando ci vuole, ci vuole..” – verrebbe da chiosare. 
Forse, però, si corre il rischio di compiacere un certo moralismo politically correct, allontanando le parole del Vangelo dal nostro cuore. E' fin troppo facile, allora, alzare subito il dito contro le bancarelle di rosari e statuine che affollano tanti santuari o scagliare anatemi contro i presunti affarismi degli ecclesiastici. 
Alla fine, dopo lo sfogo profetico, Gesù ci riporta con i piedi per terra. Nelle sue opere e nelle sue parole finiamo spesso per entrare soltanto con il nostro punto di vista fino a piegare nel senso che più ci è congeniale le parole del Vangelo. Ma Gesù è sempre più realista degli uomini. 
Molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.
Non appena crediamo di sapere tutto su Gesù ci piovono sulla testa queste parole scomode. Forse miracoli non ne abbiamo ancora visti, (e d’altronde Giovanni ci parla soltanto di "segni") ma le nostre piccole "rivelazioni" hanno bisogno del tempo del discernimento. Gesù non si fida di una fede epidermica e su misura, costruita sulla meraviglia e il sentito dire.

Valentin de Boulogne, 1618, La Cacciata dei Mercanti dal Tempio, Roma, Galleria Barberini
Anche la mia fede si snoda su questi percorsi, attraverso passi falsi e passi indietro. Mi pareva che era l’ora di volare: invece è quella di studiare. Avevo capito di fare l’apostolo e convertire coi lucciconi agli occhi. Era l’ora dell’umiltà. Credevo che per parlare di Lui dovessi complicare la sintassi e scovare gli aggettivi giusti. Forse non ho ancora capito. Credevo che bastasse eliminare soldi, dolciumi al cioccolato e stravaganze borghesi. Ci voleva la conversione. 
Potrei continuare a lungo. D’altra parte i Vangeli non ci dicono mai tutto nei minimi dettagli, tanto che tra le mercanzie ribaltate da Gesù non finiremo mai di aggiungere qualcosa. Io dimentico di metterci anche me. Sembra facile la quaresima-dieta, ma sapere che quando Gesù ti guarda dentro ha già capito tutto .. talvolta mi rimane indigesto.

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